La sindrome dell’ovaio policistico (polycystic ovary syndrome, PCOS) è uno dei più comuni disordini ormonali nelle donne, difatti ne colpisce il 5-10% in età fertile (2008, ESHRE).
Perchè la PCOS venga diagnosticata devono essere riscontrati almeno due dei tre seguenti sintomi[1]:
- oligomenorrea, ovvero mestruazione a ritmo ritardato (con ciclo di ritorno superiore a 4 settimane) e/o anovulazione, ovvero assenza di ovulazione;
- iperandrogenismo, ovvero sovrapproduzione di ormoni maschili;
- ovaio policistico.
Le conseguenze mediche della PCOS si estendono a più livelli.
Da un punto di vista ormonale, la sindrome si associa spesso a:
- iperandrogenismo, che comporta in misura variabile acne, seborrea, cute grassa, irsutismo;
- insulino resistenza, presente nel 56% dei casi e frequentemente causa di una condizione di obesità. [2]
Da un punto di vista metabolico, le conseguenze della PCOS possono consistere in:
- un aumentato rischio di patologie cardiovascolari;
- lo sviluppo di una condizione di obesità (nel 58% delle donne);
- lo sviluppo del diabete di tipo II o di una sindrome metabolica[3].
Da un punto di vista riproduttivo, la PCOS causa:
- disordini ovulatori (oligomenorrea/anovulazione), che sovente generano infertilità;
- complicanze in gravidanza (come lo sviluppo del diabete gestazionale);
- maggiore incidenza degli aborti rispetto alla popolazione normale.
Da un punto di vista estetico (legati a fattori ormonali), la PCOS influisce su:
- acne;
- seborrea, cute grassa;
- irsutismo;
- capelli fragili, che cadono, alopecia.
Da un punto di vista psichico, la PCOS può determinare [4]:
- disturbi depressivi e sintomatologia depressiva, con diversi livelli di gravità;
- disturbi ansiosi e sintomatologia ansiosa con diversi livelli di gravità;
- disturbi bipolari;
- sentimenti di inadeguatezza e disagio, problemi di auto accettazione, bassa autostima;
- disturbi alimentari (bulimia, abbuffate compulsive);
- problemi nella regolazione emotiva, impulsività, irritabilità, sbalzi d’umore;
- disturbi del sonno;
- introversione, inibizione e chiusura verso l’esterno;
- fobia sociale e ansia legata ai contesti relazionali;
- frustrazione, legata ai tentativi infruttuosi di risolvere i danni estetici e le problematiche riproduttive;
- disfunzioni sessuali e problematiche di coppia;
- peggioramento della generale qualità di vita;
- solitudine.
Autrice: dott.ssa Marta Grasso – psicologa clinica e forense, psicoterapeuta
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NOTE
[1] Criteri proposti nel 2003 dal Rotterdam ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embryology) /ASRM (American Society or Reproductive Medicine) PCOS Consensus Workshop Group.
[2] In quanto l’insulino resistenza impedisce alle cellule di utilizzare gli zuccheri presenti nel sangue che, pertanto, vengono immagazzinati sotto forma di grasso. Per approfondimenti consultare il sito: http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/339
[3] Si definisce sindrome metabolica la presenza di 3 o più condizioni fra: obesità, insulinoresistenza, diabete o IGT, ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, ridotti livelli di colesterolo HDL, ipertensione.
[4] Si rimanda all’articolo dedicato specificatamente al tema e alla sua bibliografia.