Solitamente quando si parla di PCOS si pensa alle problematiche che la sindrome comporta sul piano medico (ormonale, metabolico, riproduttivo), che sono quelle più evidenti e per questo più trattate.
Ma la PCOS ha un impatto anche su altri aspetti della vita della giovane donna (giovane in quanto in età fertile), influenza notevolmente la qualità della sua vita.
In termini generali, le conseguenze più prettamente mediche, alterando lo stato di salute, incidono sulla percezione dello stesso da parte della donna, la quale finisce per investire una grande quantità di energie e preoccupazioni nel pensare alla propria salute presente e futura.
Ma entrando più nel particolare, da un punto di vista psichico, ciò che risulta maggiormente colpito nella persona con PCOS è la percezione di sé in quanto donna.
La femminilità è ferita, la femminilità intesa come componente identitaria importantissima per la donna, tanto nei suoi aspetti interni (quale è, ad esempio, la capacità riproduttiva e la percezione del sé corporeo) quanto in quelli esterni (il corpo e cosa comunica).
Le modificazioni corporee indotte dalla PCOS – quali acne, irsutismo, obesità, caduta dei capelli, ecc. – allontanano la donna dai canoni estetici dominanti culturalmente, generando pertanto in lei un vissuto di disagio tanto personale – davanti allo specchio, quando la donna si confronta con l’immagine di sé reale spesso molto lontana da quella sognata – quanto interpersonale – in relazione al timore di non essere socialmente adeguata, di non essere accettata, a volte di non poter essere amata –.
Le difficoltà o l’impossibilità di generare creano un’altra grande ferita, non solo nella donna con PCOS che di frequente si sente e si definisce una “donna a metà”, ma anche nella coppia che accusa il colpo e spesso progressivamente perde vitalità quando il progetto del figlio fallisce.
Avere la PCOS non è mai facile.
Numerosissime ricerche internazionali[4] hanno evidenziato come nelle donne con PCOS sia più frequente una sintomatologia ansiosa e depressiva, con diversi livelli di gravità.
I sentimenti più frequenti sono quelli di inadeguatezza e disagio, introversione, inibizione e chiusura verso l’esterno, fobia sociale e ansia legata ai contesti relazionali.
Frequenti sono anche i sentimenti di frustrazione, legati ai tentativi infruttuosi di risolvere i danni estetici e le problematiche riproduttive, e la percezione di una instabilità interiore e di umore.
Questi sentimenti si accompagnano ad un vissuto di solitudine, altra ferita che spesso caratterizza l’esperienza della donna con PCOS e talvolta inflitta o acuita dai professionisti sanitari stessi, i quali ancora troppo spesso si dimostrano ciechi di fronte alla sofferenza psichica ed emotiva della donna con PCOS.
Ecco perché il trattamento medico (o centrato esclusivamente su aspetti medici) da solo non può bastare. Purtroppo in Italia sono veramente pochissimi i servizi – sia pubblici che privati – dedicati specificatamente alla PCOS; ancora meno risultano quelli con modelli di intervento integrato (che agiscano contemporaneamente su aspetti medici, endocrinologici, nutrizionali e psichici).
In questo deserto (o quasi) di servizi dedicati, una risorsa importante per le donne con PCOS sono i gruppi di sostegno, spesso virtuali, anche a fronte della mancanza di spazi fisici da poter utilizzare. L’esperienza della condivisione ha una valenza terapeutica importantissima poiché innanzitutto agisce sul senso di solitudine e sulla percezione di stranezza che la persona con PCOS vive nel confrontarsi quotidianamente con le altre donne e con le aspettative sociali legate all’identità femminile; inoltre l’espressione di sentimenti ed emozioni, così come il racconto di esperienze talvolta fonte di imbarazzo e dolore, è facilitato dalla sensazione di trovarsi in un contesto di accoglienza e dal sapere di avere delle interlocutrici in grado di comprendere.
Per questo motivo PCOS Italia® organizza a Padova gruppi tematici e di sostegno dedicati alle donne con PCOS. Per informazioni visita la pagina dedicata.
Autrice: dott.ssa Marta Grasso – psicologa clinica e forense, psicoterapeuta
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