Alimentazione

Glutine e PCOS: sì o no?

glutine

Spesso si legge in rete che il protocollo per PCOS prevede un’eliminazione totale anche del Glutine.

Ad oggi sono pochissime le evidenze scientifiche riguardo ad una correlazione diretta. Non ci sono studi specifici che affermano o negano tale effetto benefico, ma soltanto tentativi e prove empiriche basate sull’eliminazione per periodi limitati, per osservare eventuali miglioramenti.

Allora perché talvolta i protocolli per PCOS prevedono una sua eliminazione? Ed è davvero necessaria, così come si legge?

Le motivazioni per le quali, una dieta gluten-free potrebbe risultare utile sono:

  • Il glutine è trattato con pesticidi che fungono da endocrine disruptors (interferenti ormonali), precisamente xenoestrogeni, che mimano l’azione degli estrogeni nel corpo.
  • Il glutine è spesso poco tollerato a livello intestinale e in tal caso di parla di Gluten Sensitivity , un quadro, non diagnosticabile con test, che può dare sintomi simili alla celiachia, senza presentare anticorpi tipici di questa patologia e atrofia dei villi intestinali
  • Gli alimenti naturalmente contenenti glutine sono più ricchi in carboidrati, quindi è facile intuire come una loro eliminazione possa in modo indiretto portare ad una riduzione dell’introito calorico e glucidico totale.

Approfondendo il secondo punto, basti pensare che la PCOS è una sindrome caratterizzata da un quadro di infiammazione cronica, che porterebbe poi nel tempo ad insulino-resistenza (infatti spesso sono presenti elevati livelli sanguigni di markers dell’infiammazione, come ad esempio CRP , a prescindere dal BMI della donna affetta da PCOS).

Il glutine è oggetto, negli ultimi anni, di studi scientifici che ne dimostrerebbero l’effetto pro-infiammatorio, soprattutto in caso di patologie auto-immuni, proprio sulla base di questa potenziale Gluten sensitivity, sempre più diffusa.

Quindi, questo cosa significa?

In linea generale l’assunzione di glutine potrebbe aumentare l’infiammazione organica di un quadro PCOS, perpetuando e peggiorando i disequilibri ormonali e riproduttivi a valle; quindi ci potrebbe essere un razionale nell’eliminazione di esso da tale tipo di dieta. Ma ripeto, non lo si può considerare necessario a priori, in quanto non vi sono ricerche a conferma di ciò e si necessita di studi approfonditi , prima di potersi esprimere in modo chiaro riguardo a questo tema. Bisogna sempre contestualizzare e tener conto di tutte le altre condizioni fisiopatologiche presentate. Quindi ribadisco sempre il concetto dell’affidarsi ad un professionista della nutrizione che abbia praticità e competenza nel trattamento della PCOS.

Inoltre bisogna fare attenzione, perché spesso una dieta per PCOS gluten-free non ben eseguita può risultare più deleteria che benefica.

Ma di questo ve ne parlerò in un altro dei prossimi articoli.

Autrice: Dott.ssa Arianna Izzo- biologo nutrizionista

 

BIBLIOGRAFIA

Héctor F. Escobar-Morreale, CIRCULATING INFLAMMATORY MARKERS IN POLYCYSTIC OVARY SYNDROME: A SYSTEMATIC REVIEW AND META-ANALYSIS, Fertil Steril. 2011 March 1

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3079565/pdf/nihms254674.pdf